Finora sui servizi base di telecomunicazione come la fonia vocale è stato applicato il principio del servizio universale, per consentire a chiunque di avere la disponibilità del servizio a condizioni di prezzo ragionevoli anche nel caso i costi non fossero sostenibili dal singolo. Il servizio universale veniva imposto alle società concessionarie del monopolio, ed in qualche modo il monopolio stesso era la condizione per poter assicurare il servizio universale. Il monopolista, assicurato dell'assenza di competizione del mercato poteva fissare tariffe in modo da attuare i sussidi incrociati necessari per sostenere il servizio universale.
In alternativa al principio del servizio universale viene oggi proposto il principio dell'accesso aperto per cui chi detiene i cablaggi è obbligato a fornirli a chiunque lo richieda (compreso i concorrenti) al prezzo di ricarico interno piú un giusto margine. Questo presuppone un obbligo per le aziende che forniscono la connettività di attuare una dettagliata contabilizzazione dei costi, diversamente da quanto avviene oggi.
L'accesso aperto elimina una posizione di privilegio dei fornitori di connettività a beneficio di chiunque intenda attivare servizi innovativi attraverso le reti.
Senza l'accesso aperto, sono troppi i rischi per le aziende che volessero entrare in un mercato da cui rischierebbero di essere spiazzati dalle politiche di prezzi realizzate da chi detiene i mezzi di connessione.
Il modello dell'accesso aperto consentirebbe alle aziende attuali ed a molte altre che nascerebbero di inventare nuovi servizi e realizzarli rapidamente, acquistando e vendendo in modo dinamico, entrando in qualunque mercato senza interferenze o limitazioni.
In un mercato regolato solo dall'accesso aperto, il servizio universale potrebbe essere ottenuto con soluzioni diverse rispetto all'affidamento di diritti speciali od esclusivi ad operatori di telecomunizioni in cambio del suo svolgimento. Ad esempio potrebbero essere istituiti dei buoni di acquisto per ottenere l'accesso alla rete per classi di utenti, esempio scuole o persone residenti in zone poco accessibili.