La nostra analisi parte dalla considerazione che Internet è un'infrastruttura, essenziale non solo per l'economia di un paese. È quindi fondamentale mantenere chiara la differenza tra l'infrastruttura stessa e le attività che si svolgono attraverso di essa. In termini di Internet, la distinzione va fatta tra due livelli:
La connettività, essendo un requisito infrastrutturale, deve essere assicurata e garantita a prezzi minimi: o con il contributo pubblico o attraverso forme di condivisione dei costi quali consorzi di utenti (il GARR è un caso del genere).
I servizi di rete di livello superiore possono essere forniti da chiunque una volta che l'infrastruttura sia disponibile. Una volta regolate le condizioni di accesso all'infrastruttura, non c'è bisogno di regolamentazioni sulle tariffe dei servizi di rete e vige solo il mercato aperto, assicurato dalla possibilità per chiunque di poter operare come fornitore . Diversa la situazione sarebbe se chi possiede le linee fosse in situazione di privilegio. Una Telecom potrebbe fare lievitare tali prezzi facendo in modo di essere l'unica a poterli fornire. Ad esempio, si supponga che Telecom, unico o principale fornitore di connettività, attui sui suoi router un filtraggio sui pacchetti multicast. Nessuno potrebbe realizzare servizi di video conferenza su Internet in stile MBONE, tranne la Telecom stessa disabiltando il filtro a pagamento.