I possibili sbocchi professionali dell'informatico, laureato o diplomato, sono molteplici. Osserviamo comunque che la grande velocità di trasformazione dell'attuale mondo del lavoro impone molta cautela nelle previsioni e soprattutto consiglia di evitare affermazioni troppo specifiche. Lo studente tenga presente che per non sbagliare basta seguire un principio molto semplice: fare bene qualsiasi cosa decida di fare. Chi sa veramente ed in profondità si trova preparato ad eventuali adattamenti e riconversioni delle sue scelte iniziali. Lo sviluppo vastissimo dell'informatica in tutti i settori delle attività umane rende oggi la collocazione dell'informatico molto diversificata e soprattutto aperta a sviluppi spesso imprevedibili, dalle applicazioni scientifiche a quelle tecniche, commerciali, burocratiche, statistiche, sanitarie, editoriali, culturali, educative, artistiche. Gli sbocchi tipici che oggi appaiono più frequenti sono nei settori del mondo lavorativo in cui si produce hardware o software, oppure nella configurazione e nella gestione di centri di elaborazione dati. A grandi linee possiamo distinguere i seguenti settori di lavoro:
Indichiamo con tale termine varie figure professionali spesso molto diverse, ma accomunate da una solida matrice tecnica, orientata all'architettura dei sistemi di elaborazione e del cosiddetto software di base: sistemi operativi, interfacce, tools, reti di calcolatori. Un sistemista può operare a diversi livelli di complessità; è comunque chiamato a gestire un sistema o a svilupparlo e configurarlo in base alle mutate esigenze della realtà in cui opera.
Il progettista è colui che, a partire dagli strumenti di base, specifica, sviluppa ed integra risorse hardware e software, oppure utilizza strumenti informatici per particolari esigenze applicative. Ovviamente il tipo di applicazione può condizionare fortemente i metodi di cui deve impadronirsi. In generale egli deve essere in grado di analizzare i problemi, valutare l'adattabilità di soluzioni tipiche ed eventualmente sviluppare soluzioni nuove. La maggior parte delle applicazioni dell'informatica alle varie realtà pubbliche e private segue soluzioni standard, tuttavia la fluidità del mondo informatico impone una costante attenzione alle innovazioni, se non si vuole soccombere alla competizione.
L'agente commerciale è colui che media tra il mondo della produzione e quello degli utenti. In genere egli rappresenta certi interessi commerciali, ma una sua collocazione corretta e lungimirante non può ignorare un'analisi del mercato, una pianificazione ed una funzione di comprensione e previsione della domanda. Inoltre l'attività di vendita è naturalmente collegata ad un'attività di guida e di assistenza dei clienti. In definitiva, un informatico che si orienta all'attività commerciale svolge un ruolo di `cerniera' che è tanto più proficuo quanto più è svolto con competenze informatiche specifiche.
Questo è un ruolo destinato a crescere di importanza. L'informatica sta diventando un linguaggio, o meglio i vari linguaggi di comunicazione si stanno rapidamente informatizzando. Scrivere un libro, fare una ricerca bibliografica, accedere ad una cartella sanitaria, sono tutte attività che impongono sempre di più l'uso di risorse automatiche. La cosidetta alfabetizzazione informatica è un processo talmente vasto che deve essere gestito in modo sistematico. A vari livelli sono già presenti diverse organizzazioni che affrontano questo problema. In questo campo la richiesta è enorme e spesso istintiva e aspecifica; bisogna quindi convogliarla correttamente, non deluderla e soddisfarla nel modo migliore. Le strutture primarie preposte a tale scopo sono le scuole pubbliche, tuttavia, la dimensione del problema ha una portata notevolmente più ampia: dalla formazione e qualificazione del personale, all'addestramento in campi specifici, all'istruzione di base che permetta ai cittadini di utilizzare correttamente le più comuni interfacce di interazione uomo-macchina.
Tale figura, rispetto alla precedente, ha una connotazione scientifica. Questa è un'attività svolta da un numero limitato di persone. Gli enti istituzionalmente preposti ad accogliere ricercatori e docenti sono le università e gli enti pubblici di ricerca. Anche le grandi aziende private hanno propri centri di ricerca, seppure con programmi vincolati ad obiettivi specifici. Spesso l'attività di ricerca si collega a quella di insegnamento a livello superiore. Presso molte università sono stati attivati i corsi di dottorato a cui si accede tramite concorsi pubblici, e che preparano alla ricerca a livello internazionale. Vari enti di ricerca, tra cui soprattutto il CNR, distribuiscono borse per finanziare i giovani ricercatori che non hanno ancora posizioni permanenti. La competizione tra i ricercatori è molto grande e una base quasi necessaria è costituita da un voto di laurea molto alto e da una tesi orientata alla ricerca. Presso il dipartimento di informatica dell'università di Pisa si tiene il Dottorato in Informatica.
È naturale chiedersi quale sia il rapporto che intercorre tra le lauree in Informatica presso le facoltà di Scienze e le analoghe lauree in Ingegneria informatica che sono sorte negli ultimi anni. È difficile trovare differenze radicali di specificità professionale, piuttosto, i due schemi curriculari riflettono diverse tradizioni culturali. Un confronto puntuale dei curricula chiarisce la differenza di prospettiva delle due lauree, per esempio, nel biennio della laurea in Informatica sono previsti un corso di Matematica discreta ed uno di Logica matematica, laddove nel curriculum di Ingegneria informatica è riservato molto più spazio a corsi di tipo fisico-elettronico. Non a caso, in ordinamenti precedenti di ingegneria vi erano sotto-indirizzi informatici all'interno di indirizzi in Elettronica o in Telecomunicazioni.