Perché Internet ``non si paga''


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Perché Internet ``non si paga''

La tecnologia a commutazione di pacchetti di Internet mal si presta ad una fatturazione puntuale dei consumi.

Una ipotetica conversazione telefonica della durata di un minuto per mezzo di Internet coinvolgerebbe circa 2500 pacchetti. Contabilizzare tutti i pacchetti che transitano sui vari tratti di Internet, benché forse teoricamente possibile, sarebbe enormemente dispendioso. I dati (parziali) sul traffico raccolti dagli amministratori della dorsale statunitense, per esempio, considerano soltanto un pacchetto su cinquanta transitati. Se poi si considera l'estrema complessità organizzativa di Internet, formata da varie migliaia di reti di dimensioni e importanza assai diverse, si capisce come una contabilità centralizzata dei consumi sia del tutto improponibile. Si potrebbe invece pensare alla realizzazione di sistemi di contabilità all'interno di ciascun dominio amministrativo, cioè all'interno di quei tratti di rete amministrati dallo stesso organo, e alla (problematica) realizzazione di rapporti bilaterali tra domini amministrativi adiacenti.

Infine, a complicare ulteriormente il problema, per attribuire i costi è necessario determinare l'origine della domanda di trasmissione. Nel caso dei server pubblicigif, il beneficiario del trasferimento non è chi gestisce il server stesso, ma chi ha effettuato la domanda. Non tenerne conto significherebbe disincentivare la crescita dell'informazione liberamente disponibile in Internet.




Mon Oct 23 11:26:06 MET 1995