Una tariffazione ideale


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Una tariffazione ideale

Per l'economista, il problema, dunque, consiste nel far s´i che l'utente finale consideri il costo sociale che il suo utilizzo della rete impone all'intera comunità degli utenti. In altre parole, l'utente finale dovrebbe essere indotto a considerare l'esternalità generata dal suo comportamento. In questo modo, l'utilizzo della rete negli orari di punta verrebbe disincentivato perché costerebbe di piú, e verrebbe invece favorito l'utilizzo delle risorse di rete nelle ore di scarso utilizzo. Dal punto di vista teorico, gli economisti dimostrano che, sotto certe condizioni, esiste un ``prezzo ottimale'' da attribuire a un determinato servizio (per esempio: trasferire il tal file all'ora X del giorno Y dal punto A al punto B). Ottimale per due motivi. Innanzitutto, come si desiderava, esso scoraggia la congestione, e permette l'utilizzo efficiente della rete in un dato momento. Inoltre, ha la proprietà di generare i segnali giusti per l'ampliamento della rete stessa: quando i ricavi superano i costi per far funzionare la rete (e tra questi si contemplano i compensi e i ``giusti profitti'' per chi opera nel mercato di Internet), è il momento di ampliare le capacità della rete.

In altre parole, dicono gli economisti, è concettualmente possibile pensare a un prezzo da attribuire alle trasmissioni di dati su Internet che ha delle caratteristiche ottimali riguardo al funzionamento presente e allo sviluppo futuro della rete.

Purtroppo, e a prescindere dalla compatibilità di questo approccio con lo ``spirito di Internet'', questa soluzione ottimale non è praticabile. Si è già notato che una contabilizzazione precisa dei consumi sarebbe estremamente complessa, e in tutta probabilità avrebbe dei costi amministrativi piú elevati dei guadagni in termini di efficienza che permetterebbe di ottenere. Questo aspetto del problema potrebbe essere parzialmente risolto studiando dei meccanismi di conteggio dei pacchetti trasmessi che si basino sul campionamento statistico.

Forse piú importante, la determinazione del prezzo richiederebbe una contrattazione continua dei servizi di rete (una sorta di ``borsa del trasporto pacchetti'') del tutto improponibile.

Si tratta quindi di una soluzione puramente ideale, da considerarsi solo come metro per misurare le proposte concrete. Consideriamone però un aspetto interessante. Il prezzo da attribuire alle risorse, si è detto, dipenderebbe dal ``costo sociale'', o esternalità, che un utente impone agli altri. Questa esternalità è potenzialmente elevata nei momenti in cui la rete è soggetta a congestione. È invece prossima a zero quando non c'è congestione. Lo stesso si potrebbe dire per il prezzo: alto quando tutti vogliono utilizzare Internet, prossimo a zero altrimenti. Il costo di Internet, quindi, sarebbe in gran parte sostenuto dagli utenti ``impazienti''. Le soluzioni che verranno adottate, se non si discosteranno troppo da quella ideale, dovrebbero presentare questa stessa caratteristica.


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Mon Oct 23 11:26:06 MET 1995